lunedì 7 marzo 2016

Sono tornato (sul blog).

Allora...uff, da dove cominciare?

Dunque...dunque....facciamo così, cominciamo un attimo dalle ultime settimane e dalla pura cronaca di corsa. 

Notizia numero uno: sto continuando il mio percorso di avvicinamento alla (anzi, alle...) SDW. 

Notizia numero due: finora, per mille motivi, non mi sono piaciuto tantissimo. 

Negli ultimi due mesi infatti, pur avendo cominciato a implementare un po`di speedwork (o forse, proprio per questo) nel mio allenamento, ho faticato non poco a trovare consistenza e continuità. Il tutto aggiunto a un Inverno - diciamo così - non da sogno quanto a meteo e condizioni dei sentieri, ha fatto sì che insomma, il focus non fosse proprio il massimo. 

E quando il focus non è proprio il massimo, la soluzione per me non può che essere una: un momentaneo stacco, reset, chiamatelo come vi pare, dalla corsa e sì...anche dal blog (ci arrivo, ancora un attimo...).

E così mi sono preso una decina di giorni di riposo, approfittando anche di un mini viaggio in Sassonia per impegni familiari, dove diciamo così...si è mangiucchiato qualcosina....Però, aria fresca, passeggiate e discorsi con Ari, ed ecco che piano piano il Sole fa di nuovo capolino tra i nuvoloni invernali. 

E veniamo quindi a questa settimana appena trascorsa, quando appunto ho ricominciato a mettere su le scarpe e a uscire. Solo due uscite nella settimana (ancora, non il massimo per quanto concerne l´idea di solidità) e siamo già a Domenica.

Ecco però stavolta non ci stavo tanto a starmene sul divano invece che su un sentiero, anche se il meteo ancora non prometteva il massimo. Così mi sono  detto: vabeh facciamo così, carichiamo il Sense Ultra con il materiale obbligatorio della SDW50 e con la relativa quantità di gel e pastrocchie alimentari assortite, vestiamoci in assetto SDW, e via fuori. Se vengono due orette, stappo quello buono. Se poi le ore sono anche tre, faccio per davvero i salti di gioia.

E così mi sono messo in pista al mattino presto, il paese ancora mezzo addormentato e i Wege in torno a casa solo per me e un altro paio di runner. Passo il paesello di Auggen e punto direttamente verso la cittadina di Müllheim, sempre sulla collina e in mezzo alle vigne, su stradine e Wege che conosco piuttosto bene, anche perchè qui nello scorso Autunno ci ho veramente consumato le suole. 

E poi piano piano mi dico: sai che c`è? Io continuo adesso, semplicemente puntando la collina successiva e cercando di raggiungerla per la via più diretta. Mi sento a posto stamattina, e per certi versi tutte queste colline (piccole eh, piccolissime: non abito nel Lake District o in Sussex) e una pista ad attraversarle mi ricordano un po`il mio SDW, insomma cose che ti fanno stare bene quasi in modo naturale.

E così senza accorgermene arrivo a Badenweiler, alle pendici (oggi innevate) del Hochblauen, la mia montagna di casa. Una 20ina di km fin qui, e tutto sembra funzionare in maniera dignitosa. Che bello però: di qua passo sempre in bici con Ari nei nostri giri lunghi primaverili, oggi niente bici ma di nuovo qualche runner in giro, e soprattutto comincia a nevicare. 

Adoro correre con la neve. Quel silenzio, quel profumo che c`è nell´aria...ti fa sentire più fresco, di gambe e di testa, e i km vengono via facili. 

Uno sguardo al Burg Belvedere (ma oggi si vede poco, proprio perchè è tutto bianco) e me ne torno per la stessa strada. Adesso però le ore sono quasi tre, e nella testa comincia a farsi strada l´idea di aver fatto tutto sommato la cosa giusta questa mattina. 

So che tra un po´le gambe mi molleranno del tutto, e anche il fiato (sento che mi manca ancora della carrozzeria), ma la testa è ok e mi basta quello. 

No, non vi annoio ulteriormente. Al ritorno del gran vento contrario, e gambe (come previsto) già belle cotte a 10 km da casa. Ma alla fine le ore sono diventate sei belle tonde, con una cinquatina di km messi via. 

Wow...ci voleva mannaggia. Questa ci voleva per davvero. Mettiamola così: non si fa, in teoria. Non fai tre uscite in una settimana, con una lunghissima. Non c´è scritto così sui libri di quelli bravi. Non c´è scritto così su nessun libro proprio. 

Però...però come già scritto, ne avevo bisogno. Da un punto di vista tecnico, è come se avessi fatto una 50k tune up race (o un tune up training, ridondanza se c`è ne una), buona davvero per provare (e riprovare) alcune cosine per la SDW. Su tutte, l´alimentazione e il carico dello zaino (e pure le scarpe, quest´anno si corre su marchio e modello diverso dalle fidatissime Brooks Pure Grit). 

Eh, ho sentito di certo che manca tanto allenamento e che il lavoro da fare è molto, eccome. Quads, piedi, schiena, tutto....Però insomma, se fossimo sempre tutti già allenati e pronti, che cavolo usciremmo a fare in mattine così. 

Quindi, ricapitolando: tre uscite, e una 80ina abbondante di km messi in tasca. Dai, proviamo adesso a continuare in questa direzione, e vediamo come va. Anche perchè le giornate inglesi si avvicinano a gran velocità, e dire che mi sembra ieri che ancora sono lì su un qualche Weg autunnale a chiedermi quanto lento sarà l`Inverno che sta arrivando.

E invece ieri l`Inverno ha cominciato forse ad andare via, almeno dalla testa e dal morale. Adesso dunque è tempo di hard work e via andare.

Ok, finito con il resoconto settimanale. Adesso però, due righe velocissime sul resto, e sul motivo per il quale mi sono rimesso a scrivere.

Questo è il mio primo post del 2016. Anche per i motivi descritti sopra, negli ultimi mesi ho preferito infatti starmene un po`lontano, dal blog e da tutto in generale. 

Un po´ perchè tanti fattori esterni mi hanno convinto che a volte sia meglio starsene un attimo in silenzio (diciamola tutta: Internet è utile, utilissimo, ma spesso è pure un porcaio di parole e polemiche) e un po´perchè - lo ammetto - ho avuto uno di quei momenti da "ma chi me lo fa fare" che ogni tanto mi prendono.

E allora ti trovi lì poi a chiederti perchè cavolo stai lì a scrivere di quanto hai corso in una settimana (sai che roba...) o di dove vuoi correre quest`anno (sai che roba, parte due) o di quanto sia bello il Gioco e l´amore per lo stesso (sai che r...no aspetta, "sai che roba" un cavolo). 

E in maniera un po`presuntuosa (che sa di modestia, ma che in realtà appunto è solo presunzione), cominci a dirti che tanto non ti legge nessuno, ed ecco che in un attimo cadi in un blue moment di quelli pesanti.

Ma cosa è successo poi? Semplice. Venerdì scorso ho riaperto il blog, e ho fatto una cosa che non faccio mai in pratica. Mi sono riletto un pezzo che ho scritto l´anno scorso: il mio resoconto della SDW50. 

Mi sono messo lì, e man mano che leggevo pensavo a due cose:

1) Ma davvero ho fatto una corsa così?

2) Ma davvero ho scritto cose così?

E così mi sono trovato a sorridere di tutto questo. A ricordarmi una grande giornata su un grande sentiero, circondato da altri runner e amici, e a ricordarmi quanto lavoro duro ci avevo messo per arrivarci pronto e insomma...reazione e lettura a catena. 

E poi ancora ho riletto un altro post. Quello famoso, o famigerato, dell´Oscar del Trail "alternativo". 

E lì la domanda è stata una sola:

1) Ma che cavolo mi ero fumato quel giorno per scrivere quella roba?

Eppure anche lì, bello rileggersi un pezzo pieno di facce e nomi di amici e fratelli Terceri, insomma quelle cose che ti mettono di buonumore.

E infine, last but first. Cavoli, pare che nelle ultime settimane i miei 4 lettori si siano incacchiati di brutto, per la mia prolungata assenza.

Ecco, questa però è veramente una cosa che mi manda fuori di testa. Perchè è vero che si scrive per se stessi in sostanza, però dai...è bello anche quando magari c`è qualche amico o compagno di corse che ti legge, o no?

Stavolta davvero, sono rimasto di sasso. E contento allo stesso tempo. Perchè la figata dell´avere 4 lettori sta proprio, secondo me, nel fatto che comunque con quei 4 hai sempre un contatto più o meno diretto, alla faccia delle distanze e di tutto il resto. E questo appunto, ti convince piano piano a pensare che ne valga la pena, anche di tirar giù due righe a caso ogni tanto.

E sapere quindi che c`è gente che "ci tiene" a leggerti, beh, ti da un hype incredibile.

Quindi...quindi, promessa ufficiale del 2016. Visto che come runner sono da buttare in ogni caso, prometto di esserci di più "come scrittore" (da buttare in ogni caso, ovviamente). 

Questo pezzo quindi è anche un po`dedicato a voi, che mi avete convinto a scaldare di nuovo la tastiera. 

Non aspettatevi mai in ogni caso grande letteratura e introspezioni varie. Qui si parla di corsa, di avventure e di filosofia da quattro soldi. Di Gioco insomma, e di amore per lo stesso. 

Sapete chi siete. Grazie, con tutto il cuore (e non spaventatevi se ogni tanto butterò giù due cose in inglese maccheronico o in tedesco improvvisato: non voglio che gli amici non italianofoni siano sempre costretti a usare Google Traduttore...anche se in questo caso il testo ci guadagna in qualità magari...).

Ho anche cambiato la foto di copertina del blog. Io e il SDW. E non aggiungo altro.

For The Love Of The Game.

Manu


Che cazzo di senso ha correre?

Nessuno.

Puoi passare la tua vita a chiederti il perchè.

Ho speso gran parte della mia vita in disparte. Credo spesso che le parole siano inutili. Da quando impariamo a parlare non smettiamo di parlare. GRan parte di ciò che dico non nasce da un bisogno. 

Correre.

Niente più che correre.

Inutile. Semplice. Meraviglioso.


Francesco "Paco" Gentilucci


L´immagine non è di questa stagione, ma mi piace un sacco. Home turf.




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