venerdì 8 agosto 2014

Vertical Roccaro e TerzoRistoro: certe notti...

No, basta. Posso capire tutto, pure la mancanza totale di focaccia con le cipolle, ma un pesto in barattolo che si spaccia, stando all'etichetta, per "prodotto in Liguria" e che si rivela poi essere la peggior cosa mangiata dai tempi della carbonara in busta, è davvero troppo. E fanc@@o all'olio di semi di girasole, che sul pesto sta più o meno come la m@rda sulla pizza. 

E' giunto dunque il momento di fare un salto giù in Liguria, quella vera, e rivedere le facce giuste e magari pure di mangiarsi un pesto come Terzoristoro comanda. 

E quale migliore occasione se non la partecipazione, per me prima volta assoluta, al Vertical Roccaro a Laigueglia: manifestazione ormai giunta alla sua 4° edizione, organizzata dalla premiata ditta Antonello and friends, già promotori del Trail Laigueglia e di altre simpatiche cose a sfondo sportivo casinistico. Una vera perla: già oggi la più importante Vertical Race italiana, con questa edizione si colloca di diritto nel gotha europeo della specialità. Gli organizzatori di Zegama e Chamonix scrutano interessati, ma i loro eventi di sicuro non reggono già ora il confronto col Roccaro, quanto a litraggio di birra e decibel da sismografo, per non parlare poi del delirio vero e proprio, grandezza questa non misurabile scientificamente.E poi la gente...e di questo dirò più avanti. Ah..ovviamente...Terzoristoro in missione, no davvero stavolta non potevo mancare!

Crew in missione. (Locandina Courtesy by Davide Grazielli)
E insomma, armato del mio zaino Himalayano faccio rotta verso Genova, tra Intercity e sale d'attesa e pian piano mi faccio così riabbracciare da colori e profumi di Liguria (ciò che per un emigrato è l'uscita dal tunnel del Turchino con vista mare, è roba inspiegabile) e anche da un gran solleone: 30° ma ventilati e carnaio in spiaggia: in una parola, Estate!

Mi vedo finalmente con il Dani @Bodyboarder, che mi ospiterà in questa due giorni ligure. Sdivanata pomeridiana che fa sempre piacere dopo la sveglia delle 3.30 della mattina, alla sera decidiamo poi per una crèpe alla bottega di Mauro and sons. E qui faccio la conoscenza proprio del grande Mauro. Spiegarlo? In parole povere: faccia scavata di mare e sale, due cosce che sembrano i Faraglioni di Capri e un cuore grandissimo. Davvero non si può non voler subito bene a uno così. E ovviamente, è anche un Tercero con i controc@zzi. Ci gustiamo, altra prima volta per me, delle fantastiche crepe ai funghi con secondo giro a gorgonzola e pistacchi. Il tutto ovviamente, innaffiato da una fresca IPA. E via a nanna, che l'indomani è giornata lunga.

E così siamo al grande giorno, quello che anticipa la notte del Roccaro. Commissioni varie, puntata savonese dal dentista di fiducia e poi aspettando il Dani, ancora due passi in Corso Italia fino a Boccadasse. Poche storie, è ora di andare.

Ci passa a prendere Fabio @Zenacaputmundi, l'altro Nicoli bro', e via in Piazza Dante per un primo appuntamento con alcuni Terceri. Qui rivedo con enorme piacere Ginettaccio @Ironman, Fede @Gurumazzu e la Ale, di nuovo Big Mauro e la simpaticissima dottoressa Raffaella col suo sorriso contagioso. Bene, per ora ci siamo tutti, con gli altri ci si vedrà direttamente a Laigueglia. 

Viaggio rilassato tra aneddoti e chiacchiere e in un'oretta siamo già sul lungomare laiguegliese. Che ovviamente, è ancora strapieno di turisti e bagnanti ed è ora percorso anche da strani personaggi vestiti in super tiro da corsa, facce ingrugnatissime, intenti (lo immagino) a fare riscaldamento pre-Roccaro (1 ora prima della partenza). Ora, qui i casi sono due: o non ho capito un c@zzo io di tutto, continuando a credere che questa sia solo una festa, una goliardata tra amici insomma e sta a vedere che sono capitato in mezzo a degli animali da Vertical che non vedono l'ora di spaccare il sentiero...oppure (seconda ipotesi) qui qualcuno la sta prendendo un po' troppo di punta...echeccavolo mi viene da pensare, take it easy. 

Sul lungomare: Inglorious Basterds (Photo Courtesy by Daniele Nicoli)

 Comunque sticazzi, la verità è che non vedo l'ora di riabbracciare i Laigueglia guys: eccoli lì, in piazzetta a distribuire pettorali e frontaline. E finalmente rivedo Mauro ed Elena: chi sono? Semplice, quelli che - con Antonello - c'erano quando ho iniziato 3 anni fa. E che ci sono tuttora. E che ci saranno sempre. E non serve aggiungere altro. 

Intanto si compone piano piano la formazione completa del Terzoristoro: arriva SaiBaba Franz, reduce dalle fatiche delle Cims, ma risoluto a non perdersi la serata (in effetti per convincerlo gli si è detto che il Roccaro era lungo 350 km con 50000 mt disl.), e dato già tra i favoriti tra i rubinetti di Menabrea. Arriva anche il resto del gruppo: El Presidente Mauro si presenta in testa a un pack da brividi: Davide @IPASaveTheQueen Blackmagic con MC, Luca @NonMolloMai e Ceci Bale, e Ale GambaVeloce Percivale. Piacevolissimo anche l'incontro con il Prof. Franco Micah True @Argento, che pur nella concentrazione del pre-gara, ha tempo di chiedermi del mio ginocchio post-Ulm e di come sto: grazie Prof.! E, last but not least, c'è anche lui: The Sensei Trailmaker (e non servono parole) scortato da due top runner come Ale e Sabri (bellissimo rivedersi, grande compagna di uscite ai tempi della bici, ora stratosferica maratoneta mangia km). 

Dai, si va alla piazzetta di partenza, che tra mezz'ora tocca a noi. Ma nulla da fare, gli incontri carramba si susseguono: ed è così che, in un attimo di stordimento post ricognizione scalinata (mai andare dietro al Caballo Blanco, ti stronca), mi sento chiamare: "Tu sei Manu!". 

The Pazz and The Pirl (Photo Courtesy by Matteo Ferraro)

 Mi volto, è un attimo: è lui...e ora come lo chiamo? The Admin, hardcore biker, StraVa addicted...insomma sì, lui, Matteo ThePazz @Pazzaura! (accompagnato anche da Claudia Lady Pazzaura). Anima, corpo e fegato del Quotazero, autentica leggenda del mondo forumendolo. Onorato di stringergli la mano finalmente, dopo reciproche cristonate e smadonnamenti internautici. Bene ci siamo tutti! Foto di gruppo, che il Terzoristoro ovviamente realizza con la consueta compostezza, e preparazione alla partenza.

And the crowd goes...(Photo Courtesy by Daniele Nicoli)

Quest'anno, una curiosa novità: si parte a coppie, a intervalli di 15 secondi (c'è chi dice 30, chi 20...insomma, ogni tot) e ci si spara questo 1.7 km con un po' di dislivello: occhi dietro le orecchie, cuore a mille e gambe...che non vengono proprio, data la brutalità del tutto. Ad aspettarci lassù sul monte, l'Inferno (o il Paradiso: punti di vista), fatto di ettolitri di birra, musica e...togetherness. Noi del @Terzo partiamo in pratica tutti vicini, con l'eccezione proprio di Franz @Tor che avrà un numero più alto: "la voglio spiegare a questi sbarbatelli che ho davanti" dice lui...e così sarà.

Ad aprire le danze per il Terzoristoro, le girls: tifo indiavolato e incitamenti stile Bombonera. Viene poi il momento dei Maestri, e qui il tasso di sapienza e "guruaggine" raggiunge livelli impensabili. Nello stesso minuto infatti partono Mauro El Presidente, Mauro Il Cacciatore Caccia, Gino Ironman, Argento, Guru Fedemazzu e The Sensei. Insomma, un pezzo di storia del nostro mondo, e penso che se sono lì anch'io lo devo anche alle impronte di questi fantastici e immortali senatori.

Sale la tensione però (e la sete, dov'è la mia birra?!): partono così Dani e Ale e viene il momento di una coppia caldissima: BB (che non ha niente a che vedere con la Bardot, ahimè): Bale e Black: roba tosta, ci sono più km in quelle gambe che nell'Audi anno '92 di mio suocero, tasso alcoolemico potenziale da top player, tasso pilifero barbuto già comunque fuoriscala. E tocca finalmente al sottoscritto: sono con Fabio. Bestiaccia vera, ho l'obbiettivo nemmeno troppo celato di stare attaccato il più possibile alle sue caviglie, ma sarà dura. In più, dietro ho un vero animale da Vertical, il Pazz, che proverà a mordere le mie, di caviglie. Echecazz, e io che volevo una serata tranquilla (il mio ginocchio soprattutto) e invece sono finito circondato da una manica di belve assetate di trail. 

Tre due uno: VIA! Prime rampe di presa di contatto; risultato: non vedo un c@zzo. La frontalina gentilissimamente offerta dagli Anto's proietta una buona luce, ma sono proprio io che faccio fatica a inquadrare la pista (lo ammetto sono già in debito di ossigeno: bravo Manu, vai a fare le ricognizioni con Argento e Frank, e poi ti riduci così). Comunque, wow. Questo percorso è brutale per davvero: tira sempre, a volte deciso, altre volte incazzato proprio. Breve tratto in asfalto dove ci si può distendere un attimo, e si continua. Cerco di alternare corsetta e camminata veloce, ma la sensazione di tapis roulant (ti muovi e sei sempre nello stesso posto) rimane. Per fortuna comincio a sentire la musica in cima e Bobby Giordano che accoglie gli atleti: non manca molto. Ultimo sforzo, proiettori sparaflashanti ad altezza uomo che mi rincoglioniscono definitivamente e finalmente traguardo! Grondo di sudore, sono bello tostato, ma ce l'ho fatta. Medaglia di finisher, abbracci con i ragazzi che erano già su. Si aspetta il Frank, e ora che ci siamo tutti può cominciare la festa vera! 

E da qui in poi, raccontare ciò che accade è frutto di leggende, mitologia, voci incontrollate, peccati inconfessabili, epica, stampa di regime, romanzo. I ricordi si perdono così nei litri di Menabrea spillata dai Laigueglia boys (fantastici!), la musica a palla e le grida di incitamento ai corridori si fondono in un unico grande casino che trabocca di energia primitiva e bestiale. That's Roccaro.

E ovviamente, in questo girone infernale non può che essere il Terzoristoro a guidare le danze. Passa così tra un revival anni '80 e un rabbocco di Menabrea, la serata più bella dell'anno. C'è veramente tutto: amici, sudore, euforia, casino, sorrisi, birra e "quella cosa", qualunque essa sia. Sto vivendo e gustando qualcosa di unico, di magico. E' un momento perfetto, e sono felice.

Sì, vabbeh che sono felice...ma una faccia meno pirla no eh?...(Photo Courtesy by Daniele Nicoli)

No, col c@zzo. E' il momento clou: le premiazioni a sorteggio. Svanito il sogno dell'anguria (che credevo a sorteggio anche quella e invece era il premio per chi "survived the fastest" per dirla in stile Badwater - e comunque rispetto per il tizio che si è fatto quella roba in 13 minuti o poco più e che poi l'anguriona se l'è dovuta portare fin giù in paese a forza di braccia), ora l'obbiettivo è sfatare il tabù-del-sorteggio, che mi vuole mai vincitore di qualsiasi cosa sia ad estrazione. Oddio, estrazione. Nel 2012 al Trail Laigueglia si era trattato piuttosto di un "do il premio al bambino più simpatico"; qui invece, in clima con la festa e il delirio che scorre a fiumi, il sorteggio consiste nel lancio dell'ambito oggetto, per conquistare il quale diventa necessario prodursi in veri e propri body check in stile NFL, tagli backdoor, blocchi ciechi..insomma, "three yard and a cloud of dust" (cit.) e così sia. Fisicamente vado sotto con quasi tutti questi bestioni da trail, così decido di sfruttare la stazza minuta per lavorare alle gambe e sgusciare in controtempo. Ed è così che arrivo finalmente ad impossessarmi di uno dei berrettini: il mio primo premio di sempre a una qualsiasi manifestazione. L'ho detto, è notte magica. E' decisamente il momento di festeggiare: e vai così di pane e Nutella (anzi, date le proporzioni: Nutella con un filo di pane sotto - thanks Mauro!), che mi gusto per un attimo defilato dalla musica e godendomi un po' di panorama della notte: il mare, le luci di Andora in lontananza, profumi di cose buone: super! E poi ancora danze, fino al fischio finale decretato da Antonello HowardWebb Foschi. Si torna giù.

Eyes on the prize!

Ma per questo triathlon di emozioni e delirio, dopo le fasi di corsa (il Vertical) e di cibo (la festa), è ancora il momento della terza e ultima frazione: il nuoto (il bagno in mare): chettelodicoaffare. E in un attimo siamo in acqua, un mare perfetto, a sfogarci di casino e felicità sudata. Primo bagno dell'anno, il Terzoristoro al suo meglio: altro momento perfetto. Dani che si prodiga poi in foto continue (e dato il contenuto, non sarà esattamente un album da cerimonia), corse sulla battigia e tuffi: che roba.

E questo è tutto. (Photo Courtesy by Daniele Nicoli)

Via, è tempo di tornare alle macchine e salutarsi. Abbracci e sorrisi finalmente stanchi di una stanchezza euforica, vissuta, conquistata. Viaggio in relax e a nanna alle 3.45, che poi alle 10.20 ho il treno per Torino. E così, salutato il Dani, il mare e tutto il resto, e affondate le fauci in una portaerei di focaccia con le cipolle, me ne torno verso casa, con appunto una tappa torinese per visita a mammà. 

E al pomeriggio posso così farmi ancora 1 oretta al Parco Ruffini: posto da runner e luogo fisso dei pomeriggi della mia infanzia ("le porte le facciamo con le felpe!"). 

Le gambe sono di marmo e c'è un caldo umido da città. Non c'è il mare, non c'è my bro' Antonello a lanciare berrettini, non c'è il TerzoRistoro a fare casino. Niente Menabrea, solo qualche fontanella e una bottiglietta d'acqua in mano. Però sono lì, a sudare ancora, del mio passo malfermo e sgraziato e a scoprire che tutto ciò appena vissuto è ancora lì, nei muscoli e nel cuore. Eccola, "quella cosa", la benzina che ci muove sul nostro sentiero. 

TerzoRistoro è dentro di noi, come lo sono il Verticalroccaro e il piacere di una birra fresca e quattro parole con gli amici veri. E per un attimo mi rivedo ancora lì, a vivere la più bella serata di sempre. Decisamente, "one of those nights". E posso solo dire: grazie, see ya in 2015.

P.s: E poi mi sono pure strafogato di vero pesto!

Manu