mercoledì 19 novembre 2014

L'Oscar del Trail...ha rotto il cazzo.

Eccoci qua. Dopo lunga e tormentata gestazione, è tempo di assegnare i premi di fine stagione, o perlomeno di tirar fuori qualche nome che quest'anno ci ha fatto godere pesantemente. E visto che in questo periodo è tutto un casino di forum e discussioni internautiche varie su "Il più forte del 2014", "Trail runner dell'anno", "lo zucchino più lungo del mondo", ecc.., mi sono deciso pure io a stilare le mie personalissime classifiche, che in quanto tali, sono assolutamente INdiscutibili e INopinabili...;)

Di seguito quindi butterò giù un paio di categorie a caso con due o tre mie preferenze (perchè detesto la ricerca a tutti i costi di un numero 1 assoluto), ovviamente motivate. Non interessa nulla a nessuno (perchè diciamolo: l'Oscar del Trail et similia hanno rotto il cazzo) ma mi piace lo stesso. Quindi, via con le categorie.

Atleta dell'anno (maschile) internazionale

Rob The Beard Krar: il classico dollaro educato. Neppure sto a dirvi cosa ha fatto il barba quest'anno. Su tutto, la doppietta WS-Leadville.

Photo courtesy Runner's World

Thomas Green: 28 anni dopo il Grand Slam datato 1986, completare di nuovo le 4 Majors dell'Ultrarunning americano (Old Dominion, Western States, Leadville e Wasatch) alla bell'età di 63 anni, è roba da stomaco forte. La perla a mio avviso resta proprio il suo arrivo di Auburn, un'ultima posizione di una bellezza e di una purezza assolute. Bravo zio Tom.

Tom è quello a destra. Foto d'epoca. Photo courtesy IRunFar.com

 Jimmy Dean Freeman: per il suo Six Hundo Challenge. Per lo stesso motivo descritto sopra, in questo caso con la chicca delle 6 "100 miglia" (le 4 di cui sopra più la tremenda Angeles Crest 100 e la Vermont 100), il tutto in poco meno di 3 mesi...Menzione speciale anche per Andy Kumeda, lui pure autore di questa stratosferica impresa.

Photo courtesy Trail Runner Nation

Atleta dell'anno (femminile) internazionale

Sally Mcrae: il suo 10° posto alla Western States è qualcosa di spettacolare, per come è maturato, per la runner che è e per la storia che c'è dietro. Fatevi un giro sullo spettacoloso Western Time di Billy Yang (si trova facile su YT: non ne escludo neppure una recensione in futuro) per capirne di più. Inoltre, è una ragazza simpaticissima, gentilissima e tostissima. Vai Sally!

Photo courtesy scrrenshot from Western Time (Billy Yang Films)

Traci Falbo: freschissima di record americano sulla distanza delle 100 miglia (consegnato alla storia il tempo di Jenn Shelton). Chiudere in 14:45 è roba per pochissimi. Impresa goduriosissima.

Stephanie Howe: perchè è mia follower su Twitter...?Perchè ha stradominato la Western quest'anno...?naaa...facciamo così, vi lascio una sua foto, trovatelo da voi il perchè...;)

Photo courtesy Spirito Trail

Atleta italiano dell'anno (maschile)

Oh adesso tutto diventa più facile. Anzi no, visto che dovrei tirar giù almeno una decina di preferenze per ogni categoria. Comunque vado un po' a caso, e con un po' di sforzo ne trovo 3 - ma se riscrivo domattina, son sicuro me ne vengono in mente altri tre completamente diversi).

Davide Grazielli: il Black sarebbe stato un ottimo candidato, visti i risultati alla Lakeland (a mio avviso, una delle sue più belle prestazioni di sempre) e sui Pirenei. Pesa certamente come un macigno la squalifica maturata al Quadrifoglio a causa del disturbo alla quiete pubblica provocato tramite Ghetto Blaster la sera prima della manifestazione, ma una menzione la merita comunque, perchè quando si tratta di sedersi con le gambe sotto al tavolo davanti ad una buona IPA, il ragazzo martella pesante (pensandoci, un Bier War con mio cognato sarebbe davvero qualcosa di epico).

Sono bei momenti...Photo courtesy Forum Quotazero

Giuseppe Cancemi: il Sensei. Serve altro? Stagione mostruosa, in Liguria si stanno inventando gare ogni weekend pure di poter dire "per una volta non è venuto" e invece niente: quasi ogni Domenica il ragazzo si è spillato il pettorale ed è andato a spiegarne un po'. Il CroMagnon a troneggiare su un'annata davvero memorabile.

Photo courtesy by Sensei on FB
Luca Balestrini: e no, al cuore non si comanda. Se devo proprio dire UNO che veramente mi ha dato godimento, io scelgo il Bale. Il suo Morenic Trail, con debutto sulla tripla cifra, resta roba veramente intensa e a mio avviso, è pure "l'impresa dell'anno". Perchè sto ragazzo ha una passione, una cazzimma e una testa senza eguali. Nient'altro da dire. 

@Morenic Photo courtesy Bale

Atleta italiano dell'anno (femminile)

Lotta accesissima anche qui, e anche qui mi risulta difficilissimo trovare 3 candidate ben determinate. Metto giù quelle che mi vengono in mente a cuore.

Alessandra "Lady Mazzu" Cuomo: che spettacolo. La sua OCC (debutto sulla distanza, e parliamo comunque di una prima stagione completa di trail running) è stata straordinaria. Ha dimostrato una durezza mentale esagerata, certamente dote sua e pure favorita dalla vicinanza di uno dei più grandi guru-runner genovesi (ecco, il Fede, un altro papabile al titolo di cui sopra). Brava davvero, non vedo l'ora di godermi la sua prossima stagione.


Photo courtesy Alessandra Cuomo


Serena Pruzzo: e sì, la nostra Sere. Autrice di un'impresa fantastica, come l'aver portato a termine il tremendo Porte di Pietra. Non lo raggiungi quel traguardo, se non hai due huevos così. Non avevamo nessun dubbio al riguardo, e ora che la ragazza si è sbloccata definitivamente sulle distanze ultra, per le altre si fa grigia.


Photo courtesy Paolo De Lorenzi

MC Ferrero: e chettelodicoaffare. Dunque, in breve: Morenic Trail, sorriso, seconda assoluta. Il tutto, va detto, NONOSTANTE il suo allenatore. 

Photo courtesy Black/MC

 Una nota a questo premio: questo 2014 può dirsi tranquillamente "l'anno delle ragazze". Sono state tutte semplicemente favolose (per questo ribadisco: ne ho "estratte" tre, ma potevano essere almeno una dozzina).

E per concludere questo delirio pomeridiano-autunnale, ancora due premi speciali.

Premio "Pirla dell'anno".

Perdonate l'autoreferenzialità, ma c'è solo un vincitore:


E' importante passare sempre inosservati...



 E soprattutto, il Premio "Crew dell'anno", che dovrebbe forse chiamarsi "Crew del secolo, del millennio, dell'era geologica". Anche qui, unico e incontrastato vincitore.


Roccaro Night 2014

Perchè diciamocela tutta, e qui scatta la morale di tutto il post. Nulla di tutto questo, nulla della nostra corsa, dei nostri sogni realizzati o solo pensati, nulla di ogni cazzo di chilometro percorso sul nostro sentiero, nulla della nostra corsa sarebbe possibile se a guidarci non fosse la voglia di stare insieme, farsi una sudata e scolarsi due birre.

Tutto il post è un mio ringraziamento al #Terzoristoro, alla mia crew, all'appartenenza...e non servono altre parole.

Il 2015 è alle porte. Tanti dubbi, una certezza: #Terzoristoro ci unisce.

Come sempre, On Trail.

Manu



4 commenti: