mercoledì 1 giugno 2016

SDW 100 - Training camp and pre-race thoughts

Un amico un giorno ha scritto di quanto dubitasse dell' utilità di un report post-gara. Ecco, figuriamoci a questo punto quanto possa essere utile un report pre-gara...ma tant' è, oggi ho voglia di scrivere, e delle stupidaggini e menate filosofiche che seguiranno non mi prendo alcuna responsabilità. 

Ho voglia di scrivere innanzitutto perchè mi sento ispirato. Per una strana congiunzione astrale infatti, proprio in questi giorni in giro è pieno di belle storie messe su carta, o su blog, anche da parte di tanti cari amici. Il mio motivatore numero uno Paco, il Barbanera, Filo il duca del Cervino e tanti altri...insomma, ce ne sarebbe quanto basta per starsene buoni e godere di belle letture, invece di prendere a ditate una tastiera in modo del tutto casuale.

E invece no, due parole le metto giù anche io.

Il motivo è presto detto...ci siamo. Tra un paio di giorni si parte per l' Inghilterra, destinazione South Downs Way. 

Ebbene sì: ancora una volta quest' anno, e per la terza volta negli ultimi due anni, correrò su questa fantastica pista che si snoda tra Winchester e Eastbourne, nel bel mezzo del Parco Naturale ad essa intitolato. 

Questa volta però, dopo due esperienze fantastiche sulla 50 miglia, è tempo di mettersi i big man pants e provare per la prima volta la Distanza, con la D stra-maiuscola. 100 miglia, o per chi preferisce il sistema numerico europeo, 161 km e rotti (ma lo ammetto, non suona altrettanto bene: questione di tradizioni). 

Sogno questa distanza praticamente da quando ho iniziato a interessarmi alla corsa in natura, circa 5 anni fa. 

Sarà perchè le prime ultra che hai nell' immaginario sono proprio due 100 miglia come UTMB e WS (Andrea avrà da dire adesso che sono il solito americanofilo), sarà che sì, insomma...la tripla cifra è bella, perfetta nella sua purezza e semplicità ma al contempo piena di una sua affascinante complessità, sarà che dicevo...le tradizioni, sarà tutto questo e anche di più...fatto sta che non vedevo l' ora di mettermi un giorno alla linea di partenza di una 100 e provare a correrla, e vedere insomma l' effetto che fa.

Quando poi ho "conosciuto" il SDW l' anno scorso (ma sarebbe meglio dire che l' ho reincontrato dopo tanti anni), non ho più avuto dubbi su quale sarebbe stato il mio primo tentativo su un hundo

Troppo bello il percorso, troppo bella l' aria che si respira lassù, troppo grande e mistica la running culture inglese, espressa benissimo anche dal RD James Elson e dal suo Centurion Team, oltre che da un sacco di belle persone che ho avuto modo di conoscere in questi viaggi inglesi e in quelle ventose miglia di inizio Aprile. 

E così, a inizio Luglio 2015 (quasi un anno fa, madonna se passa veloce il tempo) non ci ho pensato un attimo: appena aperte le iscrizioni, ho messo il mio nome nella entry list (per la cronaca, in tre giorni era già tutto esaurito). 

E poi...due bellissime sorprese: anzitutto scopro che per puro caso mi è stato assegnato il bib numero 81, il "mio" numero. 

E in secondo luogo, yes! Per la mia prima 100 miglia potrò contare sulla presenza di un pacer, e che pacer: Gigetto, e basta la parola. Con lui correrò le ultime 30 miglia nel bel mezzo della notte, e saranno risate.

E insomma, tornando a bomba e per farla breve: l' Autunno e l' Inverno sono passati, anche se sono stati belli lunghi. 

Tra Gennaio e Febbraio i nostri Wege erano belli ghiacciati, ma ricordo comunque con piacere quelle prime corse all' alba in un freddo raccapricciante, infoderato in improbabili running tights e cappellino di lana. E mentre mi sbolognavo la collina di Auggen avanti e indietro, mi accorgevo di trovarmi spesso a sognare delle colline e dei sentieri inglesi, delle Seven Sister e del mitico faro di Beachy Head (questi ultimi landmarks fanno parte della variante meridionale del SDW: non ci passeremo in gara, ma sono una mia meta irrinunciabile di quando vado su). 

Poi dicevo...l' Inverno è andato via e le giornate hanno cominciato ad allungarsi. E così pure le uscite. Se stiamo a un puro fatto di numeri, forse quest' anno ho fatto meno uscite lunghe in senso assoluto, aspettando di fatto la SDW50 come un' uscita lunga in effetti (anzi lunghissima) e tenendomi abbastanza fresco per il periodo che sapevo sarebbe stato quello decisivo: le sei settimane tra metà Aprile e fine Maggio, prima del tapering pre-SDW100. 

Per quelle sei settimane infatti avevo deciso che per la prima volta avrei fatto un personale training camp. Un vero e proprio ritiro insomma. Dai social e dalla gnagnera che ne consegue innanzitutto, ma anche da tante distrazioni extra-corsa che inevitabilmente portano via tempo ed energie. E in più, ho rivisto e migliorato alcune abitudini alimentari, tagliando dolciumi e cazzate varie, e il mio corpo ringrazia doppiamente.

Tutto per approfittare delle giornate lunghe e potermi godere finalmente i sentieri in versione primaverile. E così sono arrivate anche le uscite lunghe. Un paio a settimana, nell' ordine delle 4-5 ore, con le restanti uscite dedicate più che altro al recupero e a far girare un po' le gambe.

Non ho tenuto chilometraggi settimanali mostruosi, ma ho comunque chiuso il training camp con un bel blocco da 175 km in 10 giorni. E sono contento, perchè in ogni caso non mi sono sentito nè intossicato nè consumato fisicamente e mentalmente, anzi. 

Nel complesso mi sento abbastanza bene, fresco il giusto, e con la carica che sale ogni giorno di più.

Emozioni particolari? Come detto, per il momento solo una gran voglia di andare lassù e correre. Non avverto (specifico, per ora) nessuna delle "paure" o ansie da pre-100 miglia di cui spesso ho letto in giro.

Anzi pensandoci bene, proprio il contrario; perchè infatti si dovrebbe avere paura di correre? Uguale poi se si tratta di 10 km o 100 miglia...sempre corsa è. Io penso piuttosto (ma è un' opinione da novellino, prendere con tutto il beneficio del dubbio) che ci sia solo da avere piacere di mettersi sulla linea di partenza per un viaggio del genere. 

Piacere nel sapere che sarà bellissimo in ogni caso. Certo, ci sarà anche da soffrire e da tenere la testa lucida (nessuno è in grado di arrivare al traguardo di una 100 fresco come una rosa, e se ci arrivi così significa che non hai dato tutto), ma ragazzi...this is why we play, giusto? 

E basta, direi che è più o meno tutto. 

Qualche giorno di vacanza in Sussex, e Sabato prossimo finalmente ci sarà da correre.

Sarà una giornata lunga e una grandissima avventura. Non vedo l' ora.

Sto arrivando, South Downs Way. 

#Bib81 #OnTrail




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