domenica 8 febbraio 2015

One of those days...

Evvai che la prima settimana di Febbraio è già in archivio. Tra km, nevicate e vento gelido, questo mese sembra pure partito bene. E allora vai con il solito miscuglio di cose scritte a caso.

Parto da Domenica scorsa, 1 Febbraio. Succede che si trattava del primo lungo dopo il "salto" della settimana precedente, e in generale di un lungo inserito in una settimana piuttosto stanca, lenta e impegnata. Insomma, non è che ci fossi arrivato benissimo quanto a morale e cazzimma. Però si imponeva assolutamente una nuova uscita per sentieri, un po' perchè appunto erano 15 giorni che non mettevo su le Grit, e un po' perchè qualche ora nella Foresta per me è anche momento di rifugio, di osservazione su me stesso, di pensieri in libertà e di tanta ricarica. 

Ari è al lavoro e così ho tutta la mattina per me. Fuori nevica, ma è un neve un po' bagnata, piovosa. Pazienza, farò del mio meglio come sempre.

Tra l'altro stavolta fanno il debutto ufficiale su un lungo gli splendidi pantaloni bracaloni Kalenji; oh yes, alla fine li ho trovati. Dopo spedizione al Decathlon di Mullhouse infatti, oltre ad aver trovato una stratosferica sottomaglia da sci con maniche lunghe e un altro paio di cosette (tra cui, la fondamentale bussola che fa parte del mandatory gear per SDW), ho messo finalmente le mani sui pantaloni Kalenji lunghi e "tre quarti" da vero freeballs come piace a me. Basta quindi con tutta questa lycra (no scherzo, l'ho usata ancora questa Domenica) però almeno adesso riesco a far girare l'aria in cantina e allo stesso tempo ad avere le gambe un minimo coperte, senza sentire quella - per me - fastidiosa sensazione di compressione che dà la lycra appunto.  

Ma torniamo al giro. Ecco, come se non bastasse stavolta ho fatto un erroraccio di tipo alimentare. Infatti, in luogo delle caramelline Poweshot vitaminiche (ovvero, senza caffeina) ho preso per sbaglio la busta di quelle con la caffeina, al gusto cocacola. Ora, sembra una cazzata, ma per me che alterno volentieri i normali gel alle caramelline e ai wafer (che a 'sto giro proprio no ci sono), e che però non mangio così volentieri caffeina (solitamente faccio così: dopo 40 minuti un gel con caffeina, eppoi uno circa ogni 3 ore),è un problema. Perchè vuol dire che dovrò mangiare più gel (ma non ne ho a sufficienza) e poi bombarmi di caffeina  neppure Carmencita del Caffè Paulista.

Comunque sali e scendi e di qui e di là, alla fine sono venute fuori 4 orette piene, con l'unico inconveniente dato dal terreno: infatti nel bosco sotto alla neve appena fresca c'era un bello stratto di ghiaccio duro, e vi assicuro che a fine giro avevo piedi e caviglie belle provate (perchè comunque ti sembra di appoggiare sul morbido, ma sotto è pieno di sassi e radici ghiacciati che in più non vedi, e quindi ti trovi sempre ad aggiustare il passo, più di quanto già non si faccia su trail). Ma sì che poi che caspita mi lamento. Via un bel lungo, doccia calda a casa e pomeriggio di sdivanata totale. Va bene così.

E veniamo a questa settimana vah, che il calendario scorre e siamo adesso siamo a meno di due mesi da SDW.

Fatte riposare le gambe al Lunedì, al Martedì mattina presto, molto presto, ho infilato le Kinvara e sono andato a girare un po' per il paese. Un'oretta tranquilla prima di iniziare la giornata, ci voleva per mettere a posto testa e morale.

Al mercoledì poi, gloriosissima uscita in compagnia di Ari (che stavolta ha corso pure lei) nel tardo pomeriggio. Discorsi e risate, un fantastico easy run come da tantissimo non mi capitava di fare, molto bene.

Giovedì poi ancora un'oretta tranquilla, ancora con le Kinvara, pur se stavolta il Lielerweg era bianco di fresca spolverata di neve. Però mi sono ancora sentito abbastanza a posto, pur al terzo giorno consecutivo di uscite, e quindi anche la fiducia è andata in crescendo.

Venerdì pomeriggio trascorso in MTB in compagnia di Ari per andare fino allo spaccio di Pwerbar e fare scorte, e veniamo finalmente al Sabato, giorno di lungo.

Stavolta infatti decido di tornare alle origini e di fare l'uscita lunga al Sabato invece che alla Domenica come era stato in questi mesi. Il motivo è essenzialmente uno: c'è un Sole spaziale. Una roba che davvero non si vedeva da mesi e mesi, e pur se da queste parti Sole significa freddo, a me va benissimo. L'umore è seubito positivo, le gambe stanno bene e c'è voglia di uscire. In più, visto che con Ari abbiamo poi rinunciato ad andare a Titisee a vadere la Coppa del Mondo di Skispringen, decidiamo che oggi è pure giorno di gita insieme. Dunque, avrò con me la mia pacer su MTB e fotografa ufficiale!

Colazione sostanziosa ma non troppo e per le 10 siamo fuori. Primo pensiero: madonna che freddo (la T°C resterà tutto il giorno tra gli 0 e i 4 °C). Secondo pensiero: che spettacolo! Sole pieno, non c'è una nuvola, e l'armonia di colori tra il Blauen completamente bianco e il cielo di un azzurro profondissimo, è roba che non si può spiegare.

Oggi tra l'altro troveremo i Weg ancora sostanzialmente innevati, e quindi ci sarà da divertirsi!


Oggi questo sarà il mio parco giochi

 Non ho obbiettivi particolari di tempo o km da percorrere. Ho solo voglia di andare. Mi sono caricato un po' di cibo nello zaino e il fido handbottle per il liquidi, stavolta ho preso anche le Shots giuste e gli irrinunciabili wafer, in più sono in compagnia...alla grande, si va.

I sentieri sono quelli ormai conosciuti. Oggi c'è solo un po' la preoccupazione di trovare qualche divieto, perchè essendo Sabato, pur se non è più stagione di caccia è però periodo in cui si fa la legna e si tirano giù un po' di alberi. 

Questo lo aggiungiamo alla rubrica "Runner avvisato..."

 E decisamente non è il massimo girare in Foresta tra ruspe e motoseghe in azione. Ma anche da questo punto di vista saremo fortunati tutto il giorno, con solo un passaggio in prossimità dei taglialegna - ma comunque in sicurezza - e una deviazione dovuta invece ad un Weg appositamente bloccato.


Sulla collina di St. Johannis

 I km e le ore passano via veloci tra chiacchiere e tante belle foto, io sono tornato finalmente al mio piano alimentare tradizionale (Gel, shots e wafer in alternanza, con in più stavolta un esperimento con una deliziosa Banana-mirtillo mousse sempre made by Powerbar: promossa a pieni voti), mi sento bello carico e le gambe girano bene. Madonna che differenza però, quando ci sono Sole, luce e colori. Ti senti proprio bene, percepisci quasi un senso di appartenenza a tutto questo, quasi un ritorno ad una dimensione più naturale del nostro essere...vabeh, robe che voi conoscete e sapete spiegare molto meglio di me.

Che giornata!

Cavolo però, il tempo passa veloce per davvero. Non me ne accorgo nemmeno infatti e sono già alla porta delle 6 ore di uscita. La chiamo "porta", essenzialmente perchè da lì in poi per me è territorio inesplorato, sia in termini di tempo sulle gambe, sia per quanto riguarda più semplicemente la distanza messa sotto i piedi, al netto del tipo di terreno di volta in volta incontrato.

Sul Planetenweg...deep into the miles...

 Da qui dunque, entro in una dimensione nuova, e i "sensori" che già tengo sempre accesissimi in ascolto di rumori e meccanismi di corpo e mente quando corro a lungo, stavolta sono ancora più attivi. 

Eppure mi sento sempre a posto: non dico fresco come al mattino, ma certamente in equilibrio alimentare perfetto (come poi verificherò una volta a casa) e soprattutto in the zone: mi godo la mia corsa, la compagnia, l'ambiente (bellissimo, adesso il Sole viaggia verso il tramonto e la luce ha assunto un colore completamente nuovo, di un giallo fuoco spettacolare) e penso a quanto sono felice a vivere tutto questo.

Volgiamo verso casa, l'aria si è fatta più fresca ma il pensiero del nostro traguardo ci scalda pensieri e gambe (e pure l'immagine di una pizza con bresaola e Bismark accompagnata da una buona Weiß, che si fa sempre più strada nella mente, contribuisce al morale). 

Passiamo il nostro Robie Point (breve spiegazione: da buon disadattato running-nerd ho dato a molti settori del mio percorso solito il nome di alcuni tratti celebri della WS, e così nelle mie uscite in foresta per un attimo mi trovo a passare sul Cal Loop, a Foresthill (circa 600 mt di paesino), agli Auburn Lakes, fino ad attarversare il No Hands Bridge e appunto, quando entro di nuovo in paese, il Robie Point) e percorriamo l'ultimo miglio ormai con le luci della sera (incredibile, pensare che eravamo partiti alla mattina con il paese ancora addormentato). 

Fermo il Garmin. 8 ore tonde. Circa 34 miglia percorse. Una giornata semplicemente perfetta, veramente non riesco neppure a ordinare dei pensieri sensati per descriverla.

Così in totale casualità però, mi viene in mente una cosa che ho pensato ieri. Ho avuto infatti la conferma, di quanto un percorso di allenamento, inteso come l'alternarsi delle settimane e dei mesi precedenti ad un evento a cui vogliamo partecipare, sia davvero quasi più "importante", di sicuro più ricco, pieno e intenso dell'evento stesso. Perchè poi una gara in sè, è una singola giornata, di grande festa semmai dopo tante giornate trascorse a macinare chilometri o miglia che siano. 

Invece l'allenamento è proprio bello, perchè lo vivi ogni giorno, anche e soprattutto quando non corri. Lo si pensa, lo si immagina, lo si scopre strada facendo come mi è capitato di fare ieri. Lo si condivide con chi ti sostiene sempre (Famiglia e Amici, tutti rigorosamente con la maiuscola), e diventa esso stesso tesoro fondamentale di nuovi limiti esplorati e nuove esperienze e insomma...ci siamo capiti.

Che poi si corra 30 minuti, un'ora o 24 ore come quei veri Inglorious bastards che sono i miei companeros del Terzo, che si mangiano le 100 miglia (senza immaginarle), non conta veramente nulla. Quindi basta con queste robe del "io ho fatto solo 10 km" e cose così. Non è la distanza percorsa, e in questo caso neppure il tempo trascorso a correre. E' l'esperienza che conta, il goderne ogni momento e farlo proprio, conoscere i propri limiti ed essere pronti e motivati ad esplorarne di nuovi. Questa è semplicemente corsa.


On Trail.

Manu

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