domenica 4 gennaio 2015

Pacing, negative splitting e Terzoristoro...welcome 2015!

E allora cazzo....vai di terzo post settimanale...ok, sono in euforia mistica totale in questo periodo e neppure so il perchè (panettoni? la tortellinata clamorosa del pranzo di oggi? - ma c'era un motivo, che più avanti spiego - Semplicemente i km di sentiero di questi giorni? Più probabilmente, tutto questo insieme e molto altro). Dai godiamoci il momento e buttiamo giù due righe su questi giorni, che sono stati belli intensi..

Che settimana, l'ultima dell'anno. Bella innanzitutto perchè si mangia come se non ci fosse un domani (vabeh, questo è un fondamentale buono per tutte le stagioni) e poi perchè si poltroneggia in quella piacevole sensazione del non avere un cazzo da fare. Insomma la testa gira libera, ci si trova immersi in qualche bella lettura invernale accompagnata da una tazza di buon tea, e via così. 

E  no, per niente. Le settimane passano in fretta, gli impegni di Primavera si avvicinano, occorre mettere giù km e soprattutto ore nelle gambe, quindi via il culo dal divano e fuori a correre!

Premessa: la settimana precedente a questa, diciamo quella propriamente natalizia, l'ho utilizzata a mo' di recovery week. Viaggio in Italia a trovare Mom, clamoroso appuntamento con cacciatorpediniere di focaccia farcita in quel di Savona (e dai, che un passaggio sulla collina natìa non ce lo neghiamo mai) e godimento per qualche ora del mare e del Sole d'Inverno (17 gradi...non male) in compagnia di Ari a disegnare coi legnetti sulla spiaggia.

Di ritorno però dal blitz italiano, non ho voluto rinunciare al "lungo" settimanale, piazzato proprio alla Domenica: 3 ore e mezza scarse, partendo stavolta direttamente da casa, e godendomi un paesaggio di una bellezza micidiale: causa mega nevicata infatti, lo Schwarzwald si è presentato interamente vestito di bianco. Bello per davvero, e pure "utile": infatti ho potuto correre con le Grit su stradine solitamente asfaltate, ma stavolta ammantate di un bello strato di cotone soffice, perfetto per dare sollievo a piedi, gambe e morale. 

Mi sono portato dietro pure la macchina fotografica, e questo vi dice di quanta pigrizia natalizia avessi addosso, ma meritava davvero. Non sto adesso a postare il risultato dei miei fallimentari tentativi di padroneggiare l'arte del selfie, quindi al massimo vai di foto-cartolina e il resto all'immaginazione.

Weißwald

Lo giuro, adesso la smetto con queste foto natalizie!

Ah giusto, per il commento tecnico: gambe bene dai, anche se...non aver corso per tutta la settimana qualche sensazione di indolenzimento me l'ha data. Comunque ok, era importante mettere qualche ora sotto le scarpe, e non perdere il filo con il bel trend dei lunghi iniziato a fine 2014.

E vengo finalmente a QUESTA settimana. Basta pigrizie, basta panettoni (vabeh dai, mi sono preso comunque la soddisfazione di infornare una torta e preparare un paio di budini), è di nuovo tempo di uscire. 

E che figata! 

Martedì e Mercoledì infatti, con le strade ancora innevate, ho dato aria alle Grit che sembrano avere apprezzato il terreno invernale. 

In più Mercoledì, con Sole spettacolare e neve ancora fresca...e che cazzo, dopo 10 minuti sono tornato a casa, ho mollato giacca a vento e maglia, e vai di shirtless. Al 31 dicembre, in Germania. Fantastico.

Giovedì pausa (causa mostruosa crisi alcoolica da Sekt - poche palle, non sono più abituato: la birretta con gli amici la reggo, ma il gusto di prosecco mi resta nel palato per due giorni, e ho poi veramente un senso di fastidio generale..fuck perlage!), ma Venerdì di nuovo in pista (e il caso di dirlo: strade pulite dalla neve, ma bagnate di pioggia ghiacciata, sembrava di stare a Holiday on Ice) per provare finalmente le nuove bambine da strada: le Kinvara 5, by Saucony. 

Una 40ina di minuti, non di più, stando attento più che altro a stare in piedi. Comodissime (e non avevo dubbi - avevo già utilizzato la versione 4) e sembrano promettere maggiore durabilità rispetto alla versione precedente. E io su questo punto sono diventato mooolto esigente (per i risultati finali: le Brooks Pure Flow hanno chiuso a 1400 km percorsi).

Sabato ancora pausa (che poi aspetta un attimo: pausa un piffero, mettila lì un'oretta e mezza di MTB per andare fino dallo spacciatore di fiducia a fare la scorta di Powerbar), e veniamo a oggi, Domenica.

Previsioni del tempo, congiunzioni astrali, la Samantha dallo spazio, aruspici vari...sì, tutti concordi nell'affermare che oggi sarebbe stata una giornata di Sole vero, come raramente capita in questo periodo. E così è stato.

Talmente esaltato dal vedere cielo azzurro e cima del Blauen finalmente libera, che mi dimentico a casa i manicotti. Poco male, oggi andrò in maniche corte (ma comunque col gilet antivento) e andrà poi benissimo così.

Parto dal Kandener Bahnhof ovviamente, oggi solo e soltanto trail, non voglio troppi raccordi in asfalto.

Inoltre ho di nuovo la cartina in mano in stile Lakeland: infatti ho voglia di provare un paio di piste nuove, se sono abbastanza pulite e libere dal ghiaccio (no, scherzo: le provo comunque).

Partiamo subito con il bellissimo Sauweg in versione Prati di Ciaslat. Di correre non se ne parla, bisogna al massimo stare sul margine del Weg, dove tendenzialmente è più pulito perchè drena di più, e salire a passettini. Ma è un attimo e sono già sul fido Fasanengarten.

La variante che voglio provare oggi parte però dal paesino di Egerten, che ho già visitato e di cui ho già scritto. In sostanza, si tratta della pista parallela al Planetenweg: oddio, parallela: a tracciato sì, salvo il fatto che si tratti di salita dolce ma costante, in mezzo ad una bellissima abetaia. E' il Münzenbachweg, bellissimo e godibilissimo. Incontro pure un paio di Wanderer e le gambe sembrano girare benino.

Ecco a proposito, un paio di note tecniche. Del tempo sulle gambe ho già scritto e riscritto. Le due cose sulle quali invece in queste uscite sto cercando di concentrarmi, sono i concetti di "pacing" e "negative splitting"

Con il primo, si intende sostanzialmente l'idea della ricerca di un passo di riferimento (ipotesi a caso: 12 minuti/miglio) da "rispettare" il più possibile. Girarci intorno insomma, con i tratti di salita che diventano palestra perfetta per power hiking (un giorno magari parlo anche di questo) e discese da fare in scioltezza (intendo soprattutto con spalle rilassate e seguendo il più possibile la forza di gravità). Oh calmi eh, non mi sto inventando professore di stocazzo; questa è farina della bottega di zio Hal (del suo libro magari poi scriverò una mini recensione, ma lo consiglio assolutamente), e credo tutto sommato siano cose non incomprensibili e assolutamente sensate. 

L'altro punto, il negative splitting. Beh dai, davvero non vi scrivo niente di nuovo. Si tratta "semplicemente" (sì, a parole...) di suddividere mentalmente la distanza percorsa in gara o in allenamento in più settori (di riferimento due, se vogliamo incentrare il discorso sulla "metà-percorso", ma possono essere anche tre o più) e percorrere la seconda parte di gara o allenamento più veloce della prima. In breve, finire forte, cattivo, consistente. A me questo numero riuscì ad esempio alla Maratona di Friburgo (e lo ammetto, ne vado orgoglioso) ma ad esempio fallì miseramente allo Swiss Jura Trail (oh, parlo proprio di "questa cosa" dell'andare in progressione, non voglio dire che quella giornata fu un fallimento, anzi: ad oggi è l'unica ultra portata al traguardo, e fu veramente epico), dove partii troppo forte, feci 30k giocandomi il podio e mi sentivo indistruttibile e invincibile, e finii per trascorrere gli ultimi 20 km con i piedi cotti, poca lucidità e  chickato da due donzelle. Conclusi comunque con un 10^ posto, ma solo perchè eravamo in 9 partecipanti totali.

Quindi morale di tutto: gestirsi, salvare nella prima metà, e suonare la rumba quando si va dentro nei km. 

Oggi quanto al pacing: disastro. Ma quanto al secondo punto: wow, sono stato proprio contento.

Dopo due ore di corsa tranquilla, all'inizio pure intorpidita da una colazione probabilmente non ottimale, col morale bello carico dalla giornata e dai sentieri, ho deciso di inziare a spingere un po'. E le sucessive due ore le ho fatte proprio bene. Piste di nuovo conosciute per carità, però è stato bello ad esempio correre per intero il salitone dell'Egertenweg (1 km di rampa dove a seconda delle giornate puoi farti scattare una foto dalla Madonna a bordo sentiero). 

L'alimentazione ha funzionato bene, e stavolta ho usato un po' più le caramelline Powershot in luogo dei gel (la verisone senza caffeina), prese circa ogni 10 minuti a partire dalle 2h e 40. 

Risultato (e lo so dai: oggi vado un po' con i numeri, perdonate l'orgoglio): alla soglia delle 4 ore ho varcato i 36 km percorsi (questo per me è un record) e già che c'ero, ho chiuso a 40 km totali in 4h e mezza scarse (e mettiamoci anche 1000 di disl.: ok, non sarà l'Aconcagua, ma nel cuore ho sentito lo stesso di aver raggiunto una bella cima).

Così ho tirato giù un altro paio di "barriere psicologiche", sono stato bene e mi sono divertito.

E a casa appunto, vai di tortellinata feroce (che credo digerirò dopodomani).

Gran settimana dicevo all'inizio.

E un motivo in più, è stato il poter leggere in questi giorni i racconti di fine anno di tanti amici (Davide e I Terzo brothers e la cara Hannah) e oggi pomeriggio lo splendido pezzo di Luigi

Perchè parliamoci chiaro: tutti bravi a fare i duri, a professarci eroi solitari e bla bla, ma che bello è poter trarre ispirazione e gioia di darci dentro dalle persone che si ha intorno!

Non c'era miglior modo di entrare in questo 2015.

Read you next guys!

 Manu

Nessun commento:

Posta un commento